Cash Pooling cos’è come funziona tipologie aspetti fiscali e vantaggi

Analisi e gestione dei flussi permettono l’ottimizzazione delle risorse finanziarie dei gruppi imprenditoriali nazionali ed internazionali ; attraverso il Cash Pooling viene data l’opportunità di accentrare, virtualmente o effettivamente, la gestione finanziaria di tutte le società facenti parte di un gruppo su una sola di esse, diminuendo i rischi di diseconomie e migliorando i rapporti interbancari del completo gruppo, oltre ad abbattere la totalità dei costi relativi alla gestione finanziaria.

Ampiamente sfruttato dalla maggior parte dei gruppi imprenditoriali a livello mondiale, il Cash Pooling è uno strumento poco adottato in Italia fondamentalmente per due principali motivi :

  • Poca conoscenza dell’applicazione
  • Complicata gestione

Come funziona il Cash Pooling

In sostanza viene conferito un mandato alla società capogruppo, denominata Pooler, la quale spesso è localizzata in paesi nei quali si beneficia di un regime fiscale privilegiato, affinché possa stipulare un accordo con un gruppo bancario o finanziario presso il quale verrà aperto e gestito un conto corrente su cui lavoreranno congiuntamente i flussi provenienti dalle società del gruppo.

Attraverso questo conto verranno effettuate le principali movimentazioni finanziarie di tutte le società del gruppo :

  • Trasferimento dei saldi ;
  • Operazioni di cassa ;
  • Saldo degli eventuali scoperti.

Stipulare un contratto di Cash Pooling

Al fine di attivare un Cash Pooling , verrà stipulato un contratto (accordo) tra le parti, ossia la società sulla quale verranno accentrate le risorse finanziarie e le altre consociate.

Nel contratto verranno specificate :

  • Strutturazione dinamica della tesoreria di gruppo ;
  • Controllo costante delle necessità finanziarie delle singole società ;
  • Possibilità di copertura di situazioni in deficit senza ricorrere alle banche ;
  • Riduzione del margine di indebitamento del gruppo ;
  • Riduzione del carico fiscale per la totalità del gruppo.

Chi fa parte dell’accordo di Cash Pooling

I soggetti interessati all’operazione, quindi, sono i seguenti :

  • Pooler : la società che si occupa della gestione delle disponibilità finanziarie di tutte le società facenti parte del gruppo, accentrando i rapporti con gli enti creditizi ;
  • Consociate: sono le società del gruppo che aderiscono all’accordo(oltre al pooler);
  • L’istituto di credito : l’istituto presso il quale viene acceso il conto corrente del gruppo (poolaccount).

Tipologie di cash pooling

La scelta del sistema di Cash Pooling più adatto non dipende unicamente dalle scelte delle società ma anche dalle caratteristiche stesse del gruppo cui fanno parte :

  • Numero di nazioni coinvolte ;
  • Presenza di valute diverse ;
  • Presenza di istituti bancari diversi a servizio del gruppo.

Inoltre sono determinanti  fattori esterni come i regolamenti e le normative dei paesi coinvolti nell’operazione.

Principalmente le forme di Cash Pooling sono due :

  • Notional cash pooling (NCP) compensazione degli interessi
  • Zero balance system ZBS – azzeramento dei saldi

Notional Cash Pooling

Più efficiente e meno dispendiosa del ZBS ma non sempre attuabile perché le norme fiscali e bancarie di alcuni paesi non la permettono. 

In una NCP non avviene una vera movimentazione fisica del denaro; tutti i saldi dei conti vengono compensati algebricamente con l’ausilio di programmi informatici che permettono di monitorare quotidianamente la situazione di cassa. 

Su questa base viene calcolato l’interesse passivo o attivo relativo alla posizione netta e non alle posizioni delle singole società che, pur restando aperte, non maturano nessun interesse .

Zero Balance System

Nel caso di zero balance system, una singola società del gruppo (pooler) gestisce un conto corrente accentrato (pool account), sul quale vengono riversati i saldi dei conti correnti di tutte le altre società. 

Sarà, quindi il pooler a gestire il fabbisogno finanziario di ognuna di esse, accentrando anche la gestione dei rapporti con gli enti creditori ; il pooler , inoltre,  dovrà  provvedere alla liquidazione degli interessi attivi e passivi derivanti dalla somma di ciascuna società del gruppo ed inviare un estratto conto ai partecipanti del pool.

Notional Cash Pooling in Italia

Largamente sfruttata in Inghilterra, questa forma di Cash Pooling non è adottabile in Italia, a causa del divieto legale di compensazione dei debiti e dei crediti e dell’obbligo da parte delle banche del calcolo di interessi, attivi e passivi, sui saldi giornalieri di ogni conto.

Nei paesi dove non è applicabile, come Italia e Spagna, sono state sviluppate varianti denominate “Cindarella’s option” la cui più importante è la Zero Balance System che prevede il trasferimento effettivo (reale) giornaliero in un conto centralizzato del saldo attivo e per valuta e la copertura di eventuali saldi negativi.

Cash Pooling virtuale ed effettivo

Il Cash Pooling può essere virtuale o effettivo:

  • Cash Pooling virtuale: non prevede che le liquidità vengano movimentate realmente. Il raggruppamento è puramente virtuale: un software si occupa di compensare i saldi dei conti delle società facenti parte del gruppo, utilizzando un conto virtuale, sulla base del quale si calcolano gli interessi e le compensazioni che fanno capo al pool leader  ;
  • Cash Pooling effettivo: in questo caso, c’è una effettiva movimentazione di liquidità dai conti delle singole società al conto di accentramento.

All’interno del cash pooling effettivo, la modalità più frequente è quella dello zero balance Cash Pooling, in cui i conti delle singole società facenti parte del gruppo societario, vengono effettivamente svuotati quotidianamente, a fine giornata, a favore del conto di raggruppamento.

Linee guida su come creare un Cash Pooling

Creare un Cash Pooling tra le società facenti parte di un gruppo non è cosa facile e deve necessariamente seguire una fase preparatoria che sia poi in grado di dar vita ad un accordo di cash pooling efficace e vantaggioso.

  • Molto utile è procedere ad un vero e proprio inventario del gruppo, perché si abbia una visione chiara della situazione del gruppo stesso
  • Molto importante è l’informazione all’interno dei consigli di amministrazione di ogni singola società

Rispettata la fase preliminare, si potrà procedere e compiere uno dietro l’altro tutti i passi necessari per dar vita ad un cash pooling:

  • Le singole società del gruppo deliberano, all’interno dei rispettivi consigli d’amministrazione, il contenuto dell’accordo di cash pooling, indicando l’oggetto, la durata, i limiti all’indebitamento, le aliquote per gli interessi attivi e passivi e le commissioni applicabili. Tutti questi dati confluiranno poi nell’accordo di cash pooling.
  • Le società del gruppo stipulano un contratto intrasocietario con la società designata per diventare cash pooler. Il contratto in questione contiene:
  • Condizioni e limiti di credito
  • Concessione di prestiti
  • Diritti e doveri di utilizzo
  • Modalità di rimborso e di prestito
  • Diritti d’informazione
  • Termine (eventualmente)
  • Ammissione di nuovi partecipanti
  • Diritti del pool leader per lo svolgimento della sua attività di tesoriere
  • Le società partecipanti conferiscono dunque alla società pool leader il mandato per stipulare un contratto di pool con un istituto finanziario. Si tratta sostanzialmente di un contratto per l’apertura di un conto corrente sul quale far confluire tutti i movimenti dei singoli conti correnti delle singole società partecipanti
  • La società pool leader stipula dei contratti di conto corrente non bancario con le singole società partecipanti

Esempio di Cash Pooling

Presupponiamo che esista un gruppo societario formato dalle società A, B e C.

Le società A e B hanno una situazione finanziaria molto florida e hanno saldi di conto corrente attivi. La società C, invece, ha un saldo di conto corrente passivo e ha bisogno di liquidità.

  • In assenza di Cash Pooling, la società C si trova nella necessità di richiedere liquidità ad una banca. In questo modo, però, finirebbe per indebitarsi ulteriormente, dovendo pagare ulteriori interessi sulla liquidità presa in prestito. Oltretutto, vista la sua situazione finanziaria non brillante, sarebbe molto difficile ottenere condizioni vantaggiose per il prestito bancario di cui necessita.
  • Se invece il gruppo formato dalle società A, B e C decide di dar vita ad un Cash Pooling, con, poniamo, la società A nel ruolo di cash pooler, questa potrà compensare il saldo negativo della società C attraverso i saldi attivi delle restanti due società, senza che la società C debba ricorrere ad un intervento esterno e quindi ad un ulteriore indebitamento.

Insomma, il meccanismo del Cash Pooling permette di trasferire la liquidità in eccesso da una società del gruppo alla società Cash pooler, la quale dunque potrà utilizzarla a favore di un’altra società del gruppo, evitando che quest’ultima ricorra alle linee di credito.

Vantaggi del  Cash Pooling

I principali vantaggi della costituzione di un Cash Pooling sono i seguenti :

  • Maggiore efficienza dell’organizzazione dei servizi di tesoreria ;
  • Monitoraggio costante e assolvimento delle esigenze finanziarie di ogni singola società facente parte del gruppo ;
  • Riduzione e/o contenimento del margine di indebitamento del gruppo ;
  • Possibilità di contenimento del carico fiscale in capo alle società del gruppo ;
  • Monitoraggio delle operazioni  effettuate dalle singole società del gruppo ;
  • Migliore e tempestiva rilevazione delle movimentazioni finanziarie relative alla disponibilità societaria, sia in entrata che in uscita ;
  • Possibilità concreta di riduzione e/o azzeramento dell’indebitamento societario, con conseguente abbattimento delle inefficienze finanziarie potenzialmente generabili tra le stesse società facenti parte del gruppo.

Principali svantaggi del Cash Pooling

Il Cash Pooling non si sottrae di certo all’esigenza di essere deciso e avviato solo dopo una fase preliminare accurata e per mezzo di un accordo tra le parti, nella fattispecie le società del gruppo e l’istituto finanziario prescelto, che contenga con precisione tutte le condizioni e le modalità per un suo corretto funzionamento. 

Se le società di un gruppo decidono di unire le proprie forze per gestire in maniera unitaria la propria liquidità, dando mandato di tesoreria ad una tra di esse, è abbastanza evidente che le altre società affiliate perdono la propria autonomia economica e la propria flessibilità: ciò porta con sé il rischio che le società partecipanti inizino a trascurare la pianificazione della liquidità. 

Se ciò si spingesse abbastanza oltre da indurre una società partecipante a non poter più far fronte al pagamento dei propri debiti, ciò finirebbe per ripercuotersi sull’intero gruppo. 

Si parla, in questo caso, di rischio cluster. 

Inoltre, il pool leader deve poter esercitare la propria funzione di controllo e monitoraggio della liquidità di tutte le società partecipanti in maniera costante e completa.

Un altro svantaggio del Cash Pooling, almeno per il momento, è l’incertezza giuridica e fiscale che lo accompagna ; benché il Cash Pooling si stia diffondendo sempre di più un po’ in tutto il mondo, esso è ancora molto poco diffuso in Italia e il livello medio di conoscenza su di esso è abbastanza basso.

Le autorità fiscali guardano con sospetto al cash pooling: poiché esso consente ad un gruppo di società di prestarsi denaro a condizioni particolarmente vantaggiose, il timore è che dietro il cash pooling si nascondano l’elusione fiscale e la dissimulazione degli utili.

Se però le autorità italiane guardano col sospetto del neofita al cash pooler, cosa che fa sperare in una fase più matura, in alcuni Paesi esso è addirittura vietato e non esiste comunque ancora una disciplina giuridica unica che lo regoli tra i Paesi che lo consentono, neppure a livello europeo.

Per questo, se il cash pooling riguarda società con sede in diversi Paesi, esso dovrà tener conto della legislazione fiscale di ciascuno dei Paesi in questione. 

Si possono però enunciare e seguire delle regole generali, per lo più di buon senso per il buon funzionamento del cash pooling: 

  • È necessario mettere a disposizione dell’autorità fiscale una documentazione completa e chiara ;
  • La società cash pooler deve rispettare pienamente il criterio della trasparenza nei confronti delle società partecipanti che hanno il diritto ad una piena informazione sui movimenti della liquidità del gruppo ;
  • È necessario rispettare comunque le condizioni del mercato nella gestione dei prestiti interni al gruppo societario, nel rispetto del principio della libera concorrenza ;

Cash Pooling aspetti fiscali

Come abbiamo visto i vantaggi e gli svantaggi dati dalla costituzione di un Cash Pooling sono diversi e vanno ponderati a seconda del tipo di società cui si decide di operare. 

Ma sotto l’aspetto fiscale?

Iniziamo col dire che fiscalmente un contratto di Cash Pooling è assoggettato :

  • Ai fini delle imposte sul reddito delle società (Ires) ;
  • Ai fini delle imposte indirette e dell’Irap ;
  • Trattamento fiscale degli interessi attivi e passivi per le singole società che aderiscono all’accordo ;
  • Trattamento fiscale della ritenuta sugli interessi ;
  • Trattamento fiscale delle commissioni riconosciute al pooler.

Trattamento fiscale del Cash Pooling

L’articolo 89, VII comma, del Dpr 917/1986 stabilisce che “per i contratti di conto corrente e per le operazioni bancarie regolate in conto corrente, compresi i conti correnti reciproci per servizi resi intrattenuti tra aziende e istituti di credito, si considerano maturati anche gli interessi compensati a norma di legge o di contratto”.

Pertanto gli interessi, attivi e passivi, relativi alle società aderenti al Cash Pooling concorreranno alla determinazione del reddito per l’intero ammontare, e non solo al saldo conseguente alla compensazione effettuata, rilevando ai fini della determinazione del reddito d’impresa, non il saldo, ma i relativi ammontari complessivi.   

In sede di dichiarazione dei redditi le singole società aderenti al Cash Pooling  saranno tenute a determinare tutti gli interessi attivi e passivi maturati nel periodo d’imposta, ancorché gli stessi siano stati compensati.

Regime di deducibilità nel Cash Pooling

Per quanto riguarda il regime di deducibilità degli interessi passivi, l’articolo 96 del Tuir, primo comma, prevede che :

 “la quota di interessi passivi che residua dopo l’applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 97 e 98 è deducibile per la parte corrispondente al rapporto tra l’ammontare dei ricavi e degli altri proventi che concorrono a formare il reddito e l’ammontare complessivo di tutti i ricavi e proventi”. In particolare, per quanto concerne l’applicazione al cash pooling delle disposizioni di cui all’articolo 98 del Tuir (thin capitalization), la circolare n. 11/2005 precisa che “ai fini dell’applicazione della thin capitalization rule, il contratto di zero balance cash pooling non rileva”.

Costi di apertura e gestione Cash Pooling

Il contratto che da origine ad un accordo di Cash Pooling ha una natura controversa, che lo fanno annoverare tra i contratti misti e quelli atipici rendendo complessa, se non impossibile, una classificazione a priori che non abbia carattere personale.

Per alcuni si tratta di una forma di contratto non bancario, presentando forti peculiarità che rientrano nei finanziamenti, come  la compensazione tra gli utili di alcune società e perdite di altre ;  per altri rimane principale quello di conto corrente anche se visto da un punto di vista molto generale.

Cash Pooling in Unicredit

Riportiamo, come esempio pratico di un Cash Pooling  in ZBS, l’offerta Unicredit, Istituto di Credito tra i più conosciuti ed utilizzati dalle aziende a livello nazionale.

Descrizione Zero Balance System Unicredit

“L'”International Zero Balance Cash Pooling” è un servizio offerto a Società appartenenti ad uno stesso Gruppo ed intestatarie di un conto corrente presso Agenzie UniCredit per l’accentramento delle singole posizioni di liquidità sul conto intestato alla Società che svolge le funzioni di tesoreria. 

Quest’ultima dovrà risultare intestataria di una apertura di credito in conto corrente nella forma tipica dell’elasticità di cassa (v. Foglio Informativo AC16), unicamente come condizione di accesso al servizio e al suo mantenimento, ma non direttamente collegata all’utilizzo del servizio stesso. Il venir meno, per qualsiasi motivo, della Linea sopracitata comporterà la risoluzione con effetto immediato dell’accordo. 

L'”International Zero Balance Cash Pooling” consente di trasferire presso un unico conto corrente (Master Account), automaticamente e giornalmente, il saldo di conti correnti accesi presso banche di diversi Paesi (Participant Accounts). 

Dal punto di vista delle banche coinvolte, quella presso la quale è acceso il conto Master (Master Account) viene denominata “Host Bank”, mentre quelle presso le quali sono accesi conti periferici (Participant Accounts) sono denominate “Account Holding Bank” Grazie a questo prodotto un gruppo aziendale internazionale è in grado di accentrare “fisicamente” la liquidità presso un’unica società (la cd. Tesoriera), deputata a gestire le disponibilità e i finanziamenti per tutte le consociate. 

E’ possibile realizzare l'”International Zero Balance Cash Pooling” tanto con banche UniCredit quanto con banche terze. Tecnicamente, il trasferimento dei saldi tra i conti delle diverse società avviene attraverso un sistema di scritture tra “conti nostro” in essere tra banche di Paesi diversi. Dal punto di vista contrattuale, vanno formalizzati i rapporti tra le singole banche che partecipano al Cash Pooling e le rispettive società che si appoggiano sui conti aperti presso le stesse. Il servizio potrà essere utilizzato solo a formalizzazione avvenuta. 

UniCredit, a tal proposito, dispone di un set di contratti uniformi adottato da tutte le banche del gruppo. In aree geografiche non presidiate da Banche del Gruppo, il Servizio verrà svolto privilegiando le Banche aderenti ad IBOS (International Banking One Solution), associazione di banche di primario standing internazionale con sede a Londra, finalizzata a definire degli standard di comportamenti e di operatività tra i propri membri con riferimento ai servizi di Cash Management.”

Spese di apertura e gestione di Cash Pooling Unicredit

Canone mensile (per ogni conto participant collegato al pooling) €                       150,00 
Costo per ogni modifica/implementazione€                       100,00 
Partecipant Account acceso in UniCredit (Account Holding Bank)__ 
Set up “Una tantum”€                       500,00 
Canone mensile€                       150,00 
Costo per ogni modifica/implementazione€                       100,00 
Spese produzione e invio rendiconto periodico/Documento di Sintesi periodico in formato cartaceo €                            0,60 
Spese produzione e invio rendiconto periodico/Documento di Sintesi periodico on line (disponibile ove risultino attive le funzionalità “Documenti on Line”)__
Spese produzione ed invio comunicazioni di variazione contrattuale__
Valuta delle oerazionipari alla stessa valuta del movimento originario

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