detrazioni fiscali

Detrazioni fiscali: cosa sono, a chi spettano e come sfruttarle al meglio

Le detrazioni fiscali sono una croce e una delizia per privati e aziende e ne esistono moltissimi tipi diversi di detrazioni fiscali o aziendali e ogni tipologia ha delle normative a sé stanti, che aumentano la confusione.

Da qui la necessità di proporre una guida agile alle detrazioni fiscali; dalle varie tipologie ai requisiti, passando anche per la compilazione delle richieste da presentare per ottenerle.

Le detrazioni d’imposta permettono ai contribuenti di godere dei rimborsi su spese sostenute nel corso dell’anno solare in corso rappresentando, pertanto, una fonte di risparmio che è opportuno saper conoscere e usufruire.

Detrazioni fiscali: cosa sono?

detrazioni fiscali

Le detrazioni fiscali sono delle riduzioni che si applicano sui costi d’imposta Irpef versati da ciascun contribuente tramite dichiarazione dei redditi o 730. In altre parole, equivalgono a un rimborso parziale su varie tipologie di spese sostenute, dalle ristrutturazioni condominiali alle spese sanitarie.

In questo modo al contribuente è offerta una forma di sostegno per far fronte alle spese affrontate nell’anno solare appena conclusosi.

Le detrazioni spettano a :

  • Privati ;
  • Liberi professionisti ;
  • Aziende.

Tuttavia, è possibile richiedere delle agevolazioni specifiche e dei “bonus” che variano notevolmente a seconda delle varie categorie.

Oltre alle detrazioni ordinarie, ne esistono altre più particolari che riguardano ambiti ben specifici, come ad esempio i “bonus casa”; queste agevolazioni prevedono rimborsi anche sostanziali per chi ha sostenuto delle spese di ristrutturazione nel corso dell’anno solare.

Un’altra tipologia di detrazione che sta riscuotendo molto interesse è quella di ENEA, che riguarda il risparmio energetico e le tecnologie eco-sostenibili.

Detrazioni e deduzioni fiscali: differenze

Un errore che molti commettono è quello di confondere le detrazioni fiscali con le deduzioni. Per quanto il concetto sia simile, queste due tipologie di agevolazione fiscale presentano anche delle profonde differenze.

Le detrazioni rappresentano una percentuale dell’imposta Irpef versata dai contribuenti che viene rimborsata in virtù di determinate categorie di spesa affrontate dal contribuente stesso. Il privato o l’azienda paga effettivamente, i servizi e le tasse corrispettive, ma riceve successivamente dei bonifici in denaro pari all’importo definito come “fiscalmente detraibile” (e che solitamente si aggira intorno al 16%).

Al contrario, le deduzioni vengono trattenute a monte dell’imponibile Irpef. Con queste agevolazioni, sarà l’importo totale dell’imposta da pagare a essere inferiore. Per esempio, le deduzioni interessano tutta un’area di erogazioni rivolte ad associazioni di volontariato o beneficienza: dalle associazioni ONLUS senza fini di lucro a quelle Associazioni che promuovono la ricerca scientifica, agli Enti e alle Associazioni di carattere religioso.

Le deduzioni si possono applicare anche ai contributi previdenziali versati ai fini pensionistici; a questo fine sono validi sia i contributi obbligatori (cioè quelli previsti per legge a ciascun lavoratore dipendente), sia quelli volontari. Perfino i contributi INAIL relativi a eventuali infortuni in ambito domestico possono essere oggetto di deduzioni fiscalmente valide, così come gli assegni di mantenimento nel caso di divorzio.

Detrazioni fiscali per il lavoro dipendente

Le detrazioni per il lavoro dipendente sono riservate esclusivamente a chi lavora sotto contratto, indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa. 

Inoltre, sono riconosciute a :

  • Percettori di un sussidio di disoccupazione (come la Naspi) ;
  • Lavoratori con contratto di collaborazione continuativa. 

Anche chi lavora in proprio può presentare domanda di detrazione fiscale, ma solo nel momento in cui il cumulo dei suoi redditi supera una determinata soglia.

Queste detrazioni per legge devono essere corrisposte al lavoratore contribuente non dall’Agenzia delle Entrate, ma dallo stesso datore di lavoro.

L’importo è stabilito dal Testo Unico Imposte sui Redditi, in base al reddito complessivo del contribuente, al periodo di lavoro effettivamente svolto e la tipologia del contratto di assunzione.

Dipendenti : quanto si può detrarre?

Le detrazioni sono indicate sulla busta paga del lavoratore dipendente e consentono di ottenere un cospicuo abbassamento della tassa sull’IRPEF.

Le detrazioni si applicano rispettivamente a:

  • Redditi inferiori o pari a euro 8.000: in questo caso la detrazione può arrivare a un massimo di 1880 euro. La somma finale va calcolata in base al numero di giorni e di ore effettivamente lavorate dal dipendente;
  • Per i contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, la detrazione non potrà mai avere un importo inferiore a 690 euro ;
  • Per i contratti di lavoro a tempo determinato, o per situazioni in cui il lavoratore contribuente ha svolto prestazioni sia a tempo determinato che indeterminato, l’importo non potrà essere inferiore ai 1380 euro ;
  • Redditi superiori a 8.000 euro e inferiori o pari a 28.000 euro: in questi casi la detrazione che spetta al lavoratoredipendente equivale a 978 euro a cui andrò aggiunto il prodotto tra 902 euro e il rapporto fra 20.000 euro e la cifra che si ottiene sottraendo il reddito complessivo a 28.000 euro ;
  • La formula per calcolare la detrazione è la seguente: 978 (detrazione base) + [ 902 x (28.00 euro –X) : 20.000], dove X corrisponde al reddito complessivo del lavoratore;
  • Redditi superiori a 28.000 euro e inferiori o pari a 55.000 euro: anche in questi casi la detrazione che spetta al lavoratore equivale a 978 euro, moltiplicata però per il rapporto fra 27.000 euro e la cifra che si ottiene sottraendo il reddito compressivo a 55.000 euro ;
  • La formula per calcolare la detrazione è la seguente: 978 (detrazione base) x [(55.000 – X) : 27.000], anche in questo caso X corrisponde al reddito complessivo del lavoratore;
  • Redditi superiori a 55.000 euro: in questo caso non è previsto nessun tipo di riduzione.

Le detrazioni fiscali per le famiglie

Le detrazioni fiscali non si applicano però soltanto all’ambito aziendale. Sono previste infatti anche numerose agevolazioni a carico dei nuclei famigliari e per i contribuenti con figli a carico.

Questo tipo di detrazioni ha un importo variabile in base sia al reddito percepito, sia al legame di parentela che effettivamente esiste fra il contribuente e i suoi famigliari. A grandi linee, comunque, maggiore è il reddito e minore sarà la percentuale di detrazione spettante.

Le detrazioni per le famiglie spettavano inizialmente ai nuclei famigliari con un reddito più alto di 2840 euro. A partire dal 2018, tuttavia, la nuova legge di stabilità ha alzato la soglia di reddito a un totale massimo di 4000 euro.

Per quanto riguarda i gradi di parentela contemplati nel nucleo famigliare, sono inclusi:

  • Coniugi (in caso di separazione, solo se il coniuge convive ancora con il contribuente) ;
  • Figli (fino al compimento del ventiquattresimo anno di età e solo fintantoché sono a carico del contribuente, ovvero non possessori di reddito proprio) ;
  • In mancanza di figli o se il contribuente è orfano, possono essere a carico anche i discendenti prossimi, come i nipoti di primo grado;
  • Fratelli e/o sorelle ;
  • Famigliari del coniuge (come i suoceri o i generi) ;
  • Genitori e/o figli adottivi.

La quota detraibile per ciascun famigliare a carico (con l’eccezione dei figli e dei coniugi) si applica la seguente formula; la cifra base (che corrisponde a 750 euro) moltiplicata per il rapporto fra 80.000 euro e la cifra che si ottiene sottraendo il reddito del contribuente a 80.000 euro.

In questo caso il calcolo da effettuare sarà: 750 (cifra base) x [(80.000-X):80.000] dove X corrisponde al reddito complessivo del lavoratore contribuente.

Inoltre, il Testo Unico  Imposte sui Redditi stabilisce che le famiglie possano avere accesso ad altre detrazioni in base ai servizi e alle prestazioni di cui necessita il nucleo famigliare. É il caso per esempio degli asili nido, che possono essere indifferentemente sia pubblici che privati. Il genitore che fa uso di questi servizi potrà avere diritto a una detrazione fiscale corrispondente a un massimo di 362 euro all’anno per ciascun figlio.

Detrazioni 2020 e istruzione

Anche per quanto riguarda l’istruzione di qualsiasi grado (scuola primaria, scuola secondaria, liceo, Università) è possibile usufruire di detrazioni, con un’aliquota corrispondente al 19%. 

Le basi imponibili cambiano in base al tipo di detrazione richiesta; si può scegliere tra :

  • Tassa di iscrizione ;
  • Servizio mensa ;
  • Tassa per la frequenza.

Nel 2020 l’importo detraibile è stato portato a una soglia più alta, consentendo quindi un margine di rimborso più alto ai genitori che scelgono di usufruire di queste detrazioni; la cifra massima, valida per le dichiarazioni dei redditi 2020, passa quindi da un importo di 786 euro a una massimo di 800 euro.

Per quanto riguarda le spese sostenute dal contribuente per il servizio mensa scolastica, è possibile detrarle dalla scuola d’infanzia fino a quella secondaria di secondo grado.

Inoltre, la detrazione vale anche se la mensa è gestita dal comune o da appalti presso terze società. 

La detrazione può essere intestata o a un genitore solo o a entrambi, ripartita al 50%. Per richiederla è necessario fornire documentazione idonea; si può scegliere fra una ricevuta bancaria di effettuato bonifico, un bollettino bancario, o un’attestazione rilasciata e vidimata dalla scuola stessa che certifica il costo complessivo annuo della spesa, i dati dell’alunno e il formato di pagamento prescelto.

Non si possono invece detrarre le cifre spese in articoli di cancelleria di consumo (penne, quaderni e altri strumenti scolastici) o di libri di testo per la scuola primaria e secondaria.

C’è poi un’altra detrazione prevista per gli studenti fuori sede, che studiano cioè in una città diversa da quella di residenza e devono quindi sostenere spese di affitto. La detrazione è valida sia per l’anno 2018 che 2019 anche nel caso in cui la provincia di residenza dello studente sia la stessa del polo Universitario. 

In questo caso la detrazione prevista è sempre del 19% su un importo massimo di 2366 euro.

Detrazioni fiscali per figlio a carico

Gli importi detraibili per figli a carico sono la tipologia di cui i nuclei famigliari usufruiscono con maggior frequenza. Anche in questo caso, però, non si tratta di un importo fisso; la detrazione varia in base all’importo del reddito complessivo, e anche in questo caso  vale il principio secondo il quale tanto maggiore sarà il reddito del contribuente (o dei contribuenti, nel caso in cui i genitori non siano divorziati) con figlio a carico, tanto andrà a diminuire l’importo della detrazione.

Il limite imposto dal Testo Unico Imposte sui redditi è di 95.000 euro; al superamento di questa soglia non si ha più diritto ad alcun tipo di detrazione fiscale per i figli.

Contrariamente a quanto si crede, non è detto che il figlio a carico debba necessariamente essere disoccupato o indigente; infatti a partire dal 2020 la legge di stabilità riconosce come a carico (fino e non oltre il compimento del ventiquattresimo anno di età) il cui reddito sia uguale o comunque non superi i 4.000 euro al lordo di qualsiasi onere.

La detrazione di base per il primo figlio a carico corrisponde a un massimo di 1220 euro se il bambino ha meno di tre anni compiuti nell’anno solare di riferimento (quindi l’intero 2020). Importo che si abbassa se l’età del bambino è pari, o superiore, ai tre anni; in questo caso la detrazione di base scenderà a 950 euro.

Un’ulteriore agevolazione è prevista per le famiglie numerose che hanno più di tre figli; in questo caso alla detrazione andranno aggiunti altri 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo.

Nel caso di figli disabili o comunque portatori di handicap, le cifre tornano ad aumentare. La quota base per un bambino di età inferiore ai 3 anni è di 1620 euro, che diventano 1350 al raggiungimento del terzo anno.

Per calcolare la quota effettiva di detrazione spettante a un figlio a carico, il contribuente dovrà moltiplicare la cifra di base per il coefficiente del rapporto tra 95.000 (il livello massimo del reddito previsto) e la differenza che ottiene sottraendo il reddito complessivo (al netto della prima casa) a tale cifra.

Di conseguenza la formula che ne risulta è, nel caso di un bambino di due anni: 1220 x [ (95000 – X ) : 95000] dove X indica, appunto, il reddito totale percepito dal nucleo famigliare.

La detrazione ricade al 50% su ciascun genitore, fatta eccezione in cui i due risultino legalmente separati (non convienti) e divorziati. In quest’ultima istanza sarà possibile richiedere che l’intero importo sia attribuito al singolo genitore in possesso del reddito più alto.

Quali detrazioni per la casa e l’affitto?

Esiste poi tutta una serie di detrazioni che si applicano all’ambito della casa e del domicilio.

Le spese di affitto, per esempio, si possono detrarre legalmente fino a un massimo che varia a seconda del reddito dell’affittuario e del tipo di contratto in essere.

Contratti a canone convenzionato o concordato

Si tratta di contratti di locazione in cui le associazioni delle proprietà, insieme ai residenti, stabiliscono a priori un canone calcolato in base al valore minimo e massimo dell’immobile, hanno durata di tre anni con la possibilità di rinnovare per altri due. 

In questo caso si applicano le seguenti quote di detrazione.

  • Per inquilini con reddito inferiore o pari a 15493,71 euro la detrazione corrisponde a 495,80 euro
  • Per inquilini con reddito compreso fra 15493,71 e 30987,41 euro la detrazione corrisponde a 247,90 euro

Altre tipologie di contratto

Comprendono sia i contratti di locazione a canone libero, dove cioè inquilino e affittuario stabiliscono a priori un canone rinnovabile per 4 + 4 mesi, gli affitti agli studenti e i contratti transitori, solitamente riservati a trasferisti e dalla durata massima di 18 mesi. In questo caso si applicano le seguenti quote di detrazione.

  • Per inquilini con reddito inferiore o pari a 15493,71 euro la detrazione corrisponde a 300 euro
  • Per inquilini con reddito compreso fra 15493,71 e 30987,41 euro la detrazione corrisponde a 150 euro

Anche le famiglie a basso reddito hanno diritto a sostanziali sgravi detrattivi sulle spese di affitto. Questa detrazione è stata approvata con la legge 431 del 9 Dicembre 1998, ma è valida anche per contratti di affitto stipulati e successivamente rinnovati prima della sua entrata in vigore. 

Le detrazioni sull’affitto per le famiglie indigenti sono così ripartite :

  • Per redditi famigliari  inferiori o pari a 15493,71 euro, la detrazione IRPEF corrisponde a 300 euro
  • Per redditi famigliari superiori a 15493,71 ma inferiori a 30987,41 euro, la detrazione IRPEF corrisponde a 150 euro
  • Per redditi famigliari che superino la soglia dei 30987,41 euro non sono contemplate alcun tipo di detrazioni.

Detrazione in caso di alloggio popolare

  • Per redditi inferiori o pari a 15493,71 euro, sarà possibile detrarre fino a un massimo di 900 euro dalle spese di affitto
  • Per redditi famigliari superiori a 15493,71 ma inferiori a 30987,41 euro, sarà possibile detrarre un totale non superiore ai 450 euro.

Infine, sono previste detrazioni anche per i giovani di età compresa fra i 20 e i 30 anni compiuti, intestatari di un affitto che non deve però corrispondere alla residenza o abitazione dei genitori (né di eventuali tutori).

La detrazione in questo caso ha un importo fisso di 991,60 euro ed è valida solamente per i primi tre anni in cui il giovane dispone della locazione dell’immobile. Non si applica nei casi di redditi superiori a 15493,71 euro.

Detrazioni fiscali ENEA

Le detrazioni fiscali ENEA si riferiscono a tutte quelle attività edilizie che comprendono un maggiore risparmio energetico, l’utilizzo di nuove tecnologie e il ricorso a fonti di energia rinnovabili.

Nello specifico, nel 2020 sono disponibili due diverse tipologie di detrazione:

  • Bonus Casa, pensato per chi ha dovuto affrontare ingenti spese di ristrutturazioni edilizie nel 2019 e nel 2020 ;
  • Ecobonus per chi ha effettuato lavori di riqualificazione energetica come, ad esempio,l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Bonus Casa ENEA

Si applica ai lavori di edilizia, infissi, impianti tecnologici e all’acquisto di elettrodomestici a risparmio energetico. La documentazione delle ristrutturazioni effettuate nel corso del 2019 e del 2020 va trasmessa a ENEA e la detrazione prevista corrisponde al 50% della spesa complessiva. 

Di seguito l’elenco delle ristrutturazioni idonee ai fini della richiesta di Bonus Casa, divise per ambiti.

  • Edilizia
    • Interventi sulle pareti verticali degli ambienti riscaldati o freddi
    • Interventi sulle coperture (tettoie, tetti) opache di ambienti riscaldati o freddi
    • Interventi sulla pavimentazione degli ambienti riscaldati o freddi
  • Infissi
    • Interventi su serramenti a protezione degli ambienti riscaldati
  • Impiantistica
    • Installazione di pannelli solari
    • Sostituzione di sistemi di riscaldamento pre-esistenti con caldaie di nuova generazione
    • Installazione di condizionatori a condensazione
    • Installazione di pompe di calore o scaldacqua alimentati dalle stesse
    • Installazione o interventi su sistemi ibridi dove le caldaie a condensazione sono coadiuvate da pompe di calore
    • Installazione di micro generatori o generatori di calore
    • Installazione di impianti fotovoltaici
    • Installazione di contatori per gli immobili con riscaldamento centralizzato
    • Installazione di impianti di teleriscaldamento e di sistemi di termoregolazione
  • Elettrodomestici
    • Elettrodomestici di prima necessità (forni, lavastoviglie, asciugacapelli, lavatrice, piano cottura)
      • Le detrazioni sono valide solo se gli interventi sono finalizzati al recupero del patrimonio.
      • Non si applicano a elettrodomestici di consumo e informatica (televisione, computer, telefono ecc)

Ecobonus ENEA

L’ecobonus ENEA si applica ai lavori edili che hanno come fine ultimo quello di rendere gli immobili più efficienti da un punto di vista energetico. Sono previste diverse percentuali di detrazione, ripartite come segue:

  • Aliquota del 50%

E’ valida per interventi di serramentistica, schermatura solare e per l’installazione di caldaie a energia rinnovabile.

  • Aliquota del 65%

Si applica per interventi di bonifica e riqualificazione dell’intero immobile, compresi: installazione di caldaie, generatori e scaldacqua a energia rinnovabile, installazione di micro generatori o di collettori solari o impianti per il fotovoltaico. 

  • Aliquota del 70%

E’ valida per interventi svolti a isolare l’involucro di superfici che abbiano un livello di dispersione inferiore al 25%

  • Aliquota del 75%

E’ valida per interventi svolti a isolare l’involucro di superfici che abbiano un livello di dispersione inferiore al 25% e un involucro di qualità media

  • Aliquota del 80%

E’ valida per interventi svolti a isolare l’involucro di superfici che abbiano un livello di dispersione inferiore al 25% e una riduzione del rischio sismico di almeno una classe

  • Aliquota del 85%

E’ valida per interventi svolti a isolare l’involucro di superfici che abbiano un livello di dispersione inferiore al 25% e una riduzione del rischio sismico di due o più classi

  • Aliquota del 90%

E’ il cosiddetto “Bonus facciate” riservato a interventi sull’intonaco della facciata o sulla termoregolazione della stessa.

Detrazioni fiscali ristrutturazione 2020

Buone notizie per coloro che intendono ristrutturare casa : Fino al 31 dicembre 2020 sarà possibile detrarre il 50% delle spese di ristrutturazione sostenute fino ad un massimo di 96 mila euro per ogni singolo immobile.

Grazie al Decreto Rilancio, Art.119 n°34 del 19 maggio 2020, gli interventi che rientrano nel sistema sismabonus ed ecobonus potranno usufruire di detrazioni fino al 110%

Detrazioni aziendali

Anche le aziende nel 2020 possono usufruire di numerose agevolazioni e rimborsi fiscali.

Fra queste la più interessante è sicuramente la detrazione prevista per le Reti di imprese. 

Questa misura punta a incentivare il reciproco sostegno da parte delle piccole e medie industrie, stipulando contratti di rete.

Le imprese che aderiscono hanno diritto a una sospensione totale sulla quota d’imposta relativa agli utili risalenti al 2012 e destinati ad accrescere il patrimonio comune. Tale cifra non può assolutamente superare un massimo di 1.000.000 di euro.

Per richiedere la detrazione aziendale, le imprese sono tenute a comunicare la relativa documentazione (comprensiva del saldo delle imposte per gli anni in questione) direttamente all’Agenzia delle Entrate attraverso il portale telematico della stessa. Sarà l’Agenzia a ricontattare l’azienda con il dettaglio del risparmio sull’imposta relativa a ciascun anno.

Tutte le detrazioni del 2020

Ulteriori detrazioni fiscali previste per il 2020 sono :

  • Spese mediche
  • Mutui e interessi
  • Spese auto
  • Calamità naturali
  • Spese veterinarie
  • Spese funebri

Detrazioni per spese mediche 2020

Questi rimborsi sono sicuramente fra i più richiesti e spettano a quei contribuenti che si siano trovati ad affrontare pagamenti sostanziali in ambito medico/sanitario. Sono inclusi i ticket, le spese relative a eventuali interventi chirurgici sostenuti dal contribuente, esami diagnostici o specialistici, analisi di laboratorio e trattamenti ortodontici. 

Ma le detrazioni si applicano anche nel caso di assistenza infermieristica (anche per pazienti ricoverati in istituti e case di cura), per la fisioterapia e per l’acquisto di attrezzature e strumenti a uso medico/sanitario (come sedie a rotelle, stampelle, comode, plantari, tutori e quant’altro). 

Anche le spese sostenute per acquistare medicinali omeopatici sono riconosciute come fiscalmente detraibili.

I soggetti portatori di handicap e che soffrono di invalidità riconosciuta può inoltre detrarre le spese per veicoli per invalidi, per l’ausilio di cani-guida (se il contribuente è non vendente) o per l’intervento di appositi interpreti (se il contribuente è non udente).

Eventuali assicurazioni (o i premi assicurativi previsti da polizze in essere) possono essere detratti fiscalmente, così come qualunque spesa relativa all’assistenza del disabile (anche se ricoverato in apposite strutture).

Detrazioni 2020 su mutui e interessi

Con la dichiarazione dei redditi è possibile ottenere un parziale rimborso sugli interessi che vengono applicati ai mutui e che spesso sono dei veri e propri salassi per i contribuenti.  

Le detrazioni per mutui ipotecari si applicano agli interessi su qualsiasi tipo di mutuo che preveda un’ipoteca di natura immobiliare, valgono quindi sia per l’acquisto della prima casa (uso domiciliare) che per altri immobili. La detrazione può essere richiesta anche nell’eventualità che la prima casa sia in fase di costruzione.

Per usufruire della detrazione devono sussistere una serie di requisiti tra cui : 

  • La detrazione non può essere richiesta per mutui stipulati oltre dodici mesi prima (o dopo) l’acquisto dell’immobile;
  • Il mutuo non può essere erogato da soggetti o enti extracomunitari o che comunque non risiedano in Unione Europea. In tal caso la richiesta di detrazione non sarà valida ;
  • Nel caso in cui l’immobile non sia destinato all’uso di prima casa nel giro di un anno dall’acquisto la detrazione non verrà erogata ;
  • Se il mutuo è intestato a due coniugi, ognuno otterrà un rimborso calcolato sul corrispettivo della propria quota di proprietà dell’immobile. Solo nel caso in cui un coniuge sia a carico dell’altro sarà quest’ultimo a ricevere l’intero importo della detrazione ;
  • In caso di divorzio, la cifra detratta spetterà comunque al coniuge in uscita se nell’abitazione oggetto di mutuo convivono ancora dei congiunti dello stesso (ad esempio i figli).

Detrazioni 2020 per spese auto 

In questo caso le agevolazioni si dividono fra quelle previste per chi usufruisce di mezzi propri e (a partire dal 2018) per chi ricorre ai mezzi pubblici.

Nella prima istanza è possibile ottenere :

  • Detrazione del 40% sull’acquisto di una nuova auto, valida per vetture che abbiano meno di 8 posti in totale (compreso il conducente) e di massa non superiore ai 3500 kg ;
  • Per quanto riguarda i veicoli con più posti o dimensioni superiori a quelle sopra indicate (ad esempio autobus, camion o autocarri) o impiegati esclusivamente a uso commerciale, la detrazione prevista sarà invece pari al 100% dell’IVA
  • Per gli interventi di rottamazione nei casi di auto diesel di vecchia cilindrata, o per la sostituzione del proprio veicolo, vale quanto detto sopra riguardo agli eco-bonus ENEA.

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Sono escluse le vetture di natura esclusivamente commerciale come i taxi o le auto a noleggio.

Per quanto invece riguarda il trasporto pubblico, la Legge di Bilancio 2018 ha stabilito una detrazione anche per chi usufruisce di abbonamenti ad autobus, treni e metropolitane su circuiti urbani, regionali e interregionali. 

La detrazione vale sia per eventuali abbonamenti sottoscritti dal contribuente sia per quelli di famigliari a carico (coniuge, figli, genitori ecc).

Per richiedere la detrazione è necessario conservare sia il titolo di viaggio (tessera dell’abbonamento) sia la ricevuta che testimonia l’avvenuto pagamento dello stesso.

Non si applica ai singoli biglietti (né con limite orario, né di durata settimanale o mensile) ma solamente alle sottoscrizioni di abbonamenti a lungo termine.

Detrazioni 2020 per calamità naturali

Il rischio di calamità naturali è una fra le prime cause di assicurazione del proprio immobile, soprattutto per i contribuenti che abitano in aree urbane considerate a rischio (zone sismiche o a rischio inondazioni e/o incendi). 

In questi casi, la legge prevede che le detrazioni si applichino a qualunque polizza assicurativa stipulata per salvaguardare il contribuente in caso di calamità naturali o rischi ambientali.

Detrazioni 2020 per spese veterinarie

E’ possibile scalare le spese di natura veterinaria e quelle relative a interventi, analisi e all’acquisto di farmaci ad uso veterinario.

Affinché la detrazione sia erogata, le spese veterinarie nel corso dell’anno devono necessariamente superare i 129,11 euro (ovvero la cifra prevista per la relativa franchigia).

Per presentare domanda occorre conservare, oltre alla documentazione fiscale rilasciata dal veterinario, anche il passaporto dell’animale o il microchip (nel caso dei cani) e la copia dell’iscrizione dello stesso all’anagrafe.

Detrazioni 2020 per spese funebri

Anche nel caso delle spese funebri è possibile richiedere delle detrazioni sul modello 730, ottenendo così dei sostanziali rimborsi. 

La detrazione può applicarsi sia al funerale di familiari e congiunti, sia a funerali di individui non legati da parentela (come previsto dalla legge di stabilità 2016).

Le spese coinvolte comprendono sia la funzione religiosa che la bara e il feretro, così come l’interramento o l’eventuale cremazione.

Detrazioni fiscali e 730

A partire dal 2020 sono previste nuove regole per le detrazioni fiscali da richiedere compilando il modello 730.

La modifica più sostanziale prevista dalla Legge di Bilancio 2020 riguarda il bacino dei contribuenti che potranno beneficiare delle detrazioni del 19% sull’imposta IRPEF. Sono stati inclusi tutti i contribuenti con reddito superiore o pari a 120000 euro, mentre da 240000 euro in poi non spetta più alcuna detrazione

Inoltre, il calcolo del patrimonio è al netto totale della prima casa (adibita ad uso abitativo/domicilio) e delle pertinenze a essa collegate.

Si è invece scelto di non modificare nulla per quanto riguarda i mutui e le spese sanitarie, soprattutto alla luce della recente emergenza Covid-19 che ha pesato gravemente sulle tasche dei contribuenti.

C’è tuttavia un’importante novità che si applica a tutti gli ambiti, compreso quello sanitario. 

Dal 2020 infatti per usufruire di detrazioni fiscali sarà necessario effettuare tutti i pagamenti in formato digitale e certificato; per esempio, con carta di credito o carta prepagata, laddove non sia possibile l’addebito o il bonifico bancario (o postale). I pagamenti con contante non verranno ritenuti validi ai fini di ottenere detrazioni di alcun tipo.

Ricordiamo che per il 2020, a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia del Nuovo Coronavirus, il limite per la presentazione del 730 è stato esteso al 30 Settembre (previo appuntamento).

Come sempre si fa riferimento al Quadro E del modello 730 precompilato. Sul portale dell’Agenzia delle Entrate sarà sufficiente cliccare sul pulsante relativo alle spese e agli oneri sostenuti per accedere subito all’elenco delle voci detraibili.

Per aggiungere nuove voci o sostituire quelle già esistenti basterà fare ricordo agli appositi menu a tendina. In questo modo sarà possibile visualizzare tutto l’elenco delle spese per cui è previsto un rimborso dell’imposta IRPEF; veterinarie, sanitarie, di affitto e altro.

Di seguito un pratico schema per compilare al meglio il proprio modello 730.

  • Sezione I (campi E1-E4): riguarda le detrazioni al 19%, 26% o 30%
  • Sezione II (campi E21-E26): riguarda esclusivamente le deduzioni (vedi sopra)
  • Sezione III A (campi E41-E46): riguarda le detrazioni edili o relative a interventi per contrastare le calamità naturali
  • Sezione III B (campi E51-E53): riguarda le detrazioni previste per gli immobili e i relativi dati catastali
  • Sezione III C ((campi E56-E59): riguarda le detrazioni per la ristrutturazione immobiliare e l’acquisto di mobili
  • Sezione IV (campi E61-E62): riguarda le detrazioni ENEA per il risparmio energetico
  • Sezione V (campi E71-E72): riguarda i dati di eventuali affitti o mutui in corso
  • Sezione VI (E81-E83): riguarda altri tipi di detrazione, come il rimborso per i cani guida o l’acquisto di veicoli per i portatori di handicap

Detrazioni fiscali 2019

Un po’ diverso il discorso per quanto riguarda le detrazioni previste per il 2019 e soprattutto il bonus IRPEF per le ristrutturazioni che tratteremo più approfonditamente nel prossimo paragrafo. 

Queste ultime, infatti, comprendevano diversi scaglioni fra cui scegliere, tutti riportati nel quadro E del modello 730.

Oltre alle detrazioni fiscali al 19% (sezione I) erano presenti anche le deduzioni (sezione II, vedi sopra), i dati catastali degli immobili soggetti a detrazione (sezione III B) e i dati per il rimborso, fino a 50% sull’acquisto di nuovo mobilio (quadro III C).

Erano inoltre presenti detrazioni fino al 26% nel caso di pagamenti destinati a ONLUS o partiti politicamente orientati, mentre per le associazioni di volontariato era possibile chiedere un rimborso pari al 35% dell’IRPEF.

Detrazioni IRPEF 2019

Con le detrazioni IRPEF 2019 era possibile ottenere un rimborso pari al 50% delle spese sostenute per interventi volti a ristrutturare il proprio immobile.

Questo bonus è per certi versi simile al Bonus Casa ENEA, anche in termini di esborso. 

Direttamente collegato era il bonus per l’acquisto di mobili, una soluzione di cui molti hanno approfittato e che nel 2020 è stata accorpata alle detrazioni per la ristrutturazione immobiliare.

Gli scaglioni previsti per le detrazioni IRPEF 2019 andavano da un minimo di 15.000 (con aliquota corrispondente al 23% del reddito) a massimi di oltre 75.000 euro. 

Rispettivamente:

  • Da 15.001 fino e non oltre a 28.000 euro, l’aliquota corrispondeva al 27%
  • Da 28.001 fino a 55.000, l’aliquota corrispondeva al 27%
  • Da 55.001 fino a 75.000 euro l’aliquota si alzava al 41%

A partire dai 75.000 era invece prevista un’aliquota fissa al 43%.

L’ambito delle detrazioni è variegato e ricco di sfaccettature, nonché in costante aggiornamento ; si consiglia l’ausilio di un professionista per consulenze o richieste al fine di non rischiare di perdere somme, anche importanti, solo per una svista o mancanza di conoscenza della tematica.

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