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Con il termine e-commerce, letteralmente commercio online, si intende l’insieme di transazioni e operazioni effettuate su internet per la commercializzazione di beni e servizi tra un produttore e un consumatore.
Esistono diversi tipi di e-commerce, i più comuni sono:
- Business to Business (B2B), che è lo scambio di prodotti e servizi online tra un’impresa e l’altra ;
- Business to Consumer (B2C), che è la vendita online offerta ad un cliente privato ;
- Consumer to Consumer (C2C), che è la compravendita online di oggetti, sia usati che nuovi, tra utenti sul web ; generalmente, si tratta di siti di aste o mercatini in cui i clienti privati interagiscono tra di loro per acquistare o vendere.
Il web rende la compravendita di prodotti e servizi molto più rapida, garantendo:
- Pressi più accessibili ;
- Un’assistenza al cliente attiva 24 ore su 24 ;
- Un servizio più comodo, disponibile sempre e in qualunque luogo.
Per avviare un e-commerce è necessario aprire una partita iva in quanto si tratta di un’attività continuativa: il sito web è disponibile 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno.
La partita iva deve essere aperta con codice ATECO 47.91.10: “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet”.
Uno degli obblighi dell’apertura dell’e-commerce è il pagamento delle tasse per la vendita dei beni.
Le tasse variano a seconda che l’e-commerce sia:
- Diretto, il quale prevede la vendita di contenuti digitali come software o file musicali. I beni che questa tipologia di e-commerce mette a disposizione sono immateriali o digitalizzati ;
- Indiretto, il quale prevede la vendita di beni fisici tradizionali ; in questo caso, il venditore dispone sul proprio sito web di un catalogo dei prodotti contenente le caratteristiche di ogni prodotto, le condizioni e i prezzi di consegna. Il cliente ordina il prodotto in via telematica ma lo riceve fisicamente a domicilio. Un esempio classico di e-commerce indiretto è Amazon.
Aprire e-commerce costi
Avviare un’attività di commercio online, comunemente detta e-commerce, richiede un investimento iniziale, che può variare dai 10.000 euro ai 20.000 euro, a seconda della tipologia di merce trattata e del tipo di pubblicità che si intende utilizzare per la sponsorizzazione del proprio business.
In particolare, escluse le tasse, i costi per avviare un e-commerce consistono prevalentemente in :
- La creazione economica di un sito web prevede una somma minima di 5.000 euro ;
- Per avere una prima fornitura di merce servono almeno 4.000 euro, anche se il prezzo varia a seconda del prodotto o del servizio offerto ;
- Per le procedure burocratiche e le sponsorizzazioni serve una somma minima di 3.000 euro ;
- Per l’acquisto di tutti gli strumenti di lavoro necessari come computer e connessioni internet, se non si possiedono, servono altri 5.000 euro.
I costi per il mantenimento di un negozio fisico sono, di gran lunga, maggiori ; basti pensare alle spese per la location quali l’affitto, le bollette della luce, i commessi.
L’e-commerce non prevede questo tipo di spese: nonostante debba essere indicata sui documenti burocratici una sede, non è necessario che ci sia un luogo fisico perché la vendita avverrà solamente online.
I costi per mantenere un e-commerce prevedono anche il regolare pagamento delle tasse previste nel nostro paese.
Tassazione e-commerce
Le principali tasse previste nella gestione di un e-commerce sono ::
- L’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), che dipende dal proprio paese e deve essere pagata mensilmente oppure ogni 3 mesi ;
- L’IRPEF ;
- L’IRAP.
L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche e quindi viene applicata ai redditi di impresa.
Attualmente tali tasse partono dal 23% sino ad arrivare al 43% ; questa imposta viene pagata da chiunque produca un reddito sia in Italia che all’estero.
L’IRAP (Imposta Regionale Attività Produttive) è una tassa che le imprese versano per l’attività produttiva dell’anno precedente. Essa va pagata alla regione italiana dove l’azienda ha sede. Ricordiamo, infatti, che anche per un e-commerce deve necessariamente essere indicata una sede.
La tassa dell’IRAP è esclusa nel caso di regime forfettario.
Gli aspetti fiscali del commercio digitale dovrebbero essere sempre rivisti da un esperto commercialista che possa valutare, insieme al titolare, quali strade percorrere e che, soprattutto, lo possa indirizzare verso il corretto pagamento delle tasse necessarie per avviare un qualunque tipo di e-commerce.
Dal 2016, chi possiede un e-commerce può sfruttare il regime forfettario, che prevede una serie di agevolazioni per coloro che non superano il reddito massimo di 65.000 euro.
Possiamo così riassumere i principali vantaggi del regime forfettario :
- Le fatture vengono emesse senza applicare l’iva e la ritenuta d’acconto
- L’esonero dall’IRAP e da qualsiasi altra imposta sul reddito ;
- L’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica ;
- L’esonero dal possedimento di libri contabili ;
- L’imposta sostituita del 15% e in alcuni casi anche del 5% al posto di tutte le altre imposte sul reddito ;
- La riduzione del 35% sulla contribuzione dovuta per chi è iscritto all’INPS.
Quanto costa aprire un negozio online
Aprire un negozio online, avviando quindi un’attività di e-commerce, prevede un investimento iniziale che varia dai 10.000 euro ai 20.000 euro; è sempre consigliabile non avviare un’attività online con meno di 20.000 euro, una somma precauzionale per ovviare a tutti i possibili ostacoli o imprevisti.
Per limitare i costi di avvio di un e-commerce, la soluzione più conveniente potrebbe essere quella di affiliarsi ad un franchising.
Molti franchising permettono di aprire un sito e-commerce con le seguenti modalità:
- Conto vendita, un particolare contratto di rifornimento della merce che non obbliga al pagamento anticipato di tutti gli articoli ;
- Dropshopping.
Il drop-shopping prevede:
- La possibilità di non avere un magazzino ;
- La logistica e i costi delle spedizioni affidate sempre a carico dell’azienda madre ;
- Il pagamento della merce può avvenire anche dopo la vendita al cliente finale.
Aprire un negozio online prevede anche il pagamento di una serie di tasse. La pressione fiscale in Italia è molto alta e un titolare di un e-commerce deve regolarmente pagare le imposte per svolgere legalmente la sua attività online.
Ecco perché l’avvio di un’attività necessita sempre della consulenza di un commercialista esperto in grado di pianificare il business e di garantire sempre un corretto pagamento delle tasse al fine di non incorrere in pesanti sanzioni.
Obblighi fiscali per vendere online
Alcuni obblighi fiscali sono diversi a seconda della tipologia di e-commerce avviato.
Le due principali categorie di e-commerce, con le relative caratteristiche fiscali, sono:
- Business to Consumer, il tipo di e-commerce rivolto ai consumatori privati ; in questo caso, non è obbligatoria la fattura di vendita se non viene richiesta dal cliente al momento dell’acquisto ;
- Business to Business, il tipo di e-commerce che prevede lo scambio di prodotti e servizi tra un’impresa e l’altra; in questo caso, è sempre obbligatoria l’emissione della fattura.
Nel caso di Business to Consumer, inoltre:
- Non è obbligatorio lo scontrino, la ricevuta o qualunque documento fiscale se non richiesto dal cliente ;
- È necessario semplicemente annotare le operazioni giornaliere nel registro dei corrispettivi ;
- Se il cliente chiede la fattura o il titolare decide comunque di emetterla per ragioni riguardanti ad esempio la gestione dei resi, occorre annotarla nel registro delle fatture ;
- Nel caso il cliente voglia la fattura, deve avere a disposizione sul sito un form in cui lasciare i dati per l’emissione.
Inoltre, per avviare l’e-commerce, è necessaria l’iscrizione all’INPS nella sezione commercianti, che prevede il pagamento di 4 tasse annuali con una soglia fissa sotto i 1.000 euro se non si superano i 15.000 euro di reddito annuo.
A prescindere dal reddito dell’attività, queste tasse sono obbligatorie.
Commercio online
Il commercio online possiede dei vantaggi riguarda al commercio “fisico” sia per quanto riguarda i costi che il numero di clienti raggiungibili.
Avviare un e-commerce permette di raggiungere un numero infinito di potenziali clienti anche provenienti dall’estero; come qualunque tipo di commercio, però, anche l’e-commerce prevede il pagamento di tasse.
Negli ultimi anni, con l’avvento del web, il commercio online è divenuto una proficua soluzione sia per le aziende che possiedono una sede fisica sia per tutti gli investitori che vogliono avviare un’attività partendo da zero.
Il commercio online, però, possiede anche una serie di svantaggi, tra cui:
- Il timore dei pagamenti online ; molte persone sono ancora diffidenti ad inserire i propri dati sul web ;
- Il bisogno di personale; anche se non sembra, un e-commerce necessita di dipendenti che si occupino degli aspetti legali, del marketing, dell’aggiornamento del sito.
Inoltre, se il titolare di un e-commerce non paga regolarmente le tasse incorrerà in sanzioni che potrebbero richiedere anche la chiusura dell’attività.
L’ambito fiscale riguardante le tasse, quindi, dovrebbe essere affidato un commercialista esperto, che sarà sempre a conoscenza di tutta la normativa fiscale e previdenziale.
L’e-commerce, oltre al regolare pagamento delle tasse previste in Italia, necessita dell’apertura di una partita iva.
È impossibile svolgere quest’attività sfruttando le cosiddette prestazioni occasionali, poiché esse riguardano solamente attività che:
- Non sono organizzate ;
- Non sono abituali o continuative nel tempo.
L’e-commerce produce un incentivo fondamentale per l’azienda: la possibilità di far rilasciare ai propri clienti dei feedback o delle recensioni, che sono dei commenti sulla merce acquistata.
I commenti positivi attirano altri clienti e portano ad un aumento della rete delle vendite: è anche così che i siti di e-commerce di successo, come Amazon, si sono aggiudicati un posto di primaria importanza nel mercato online.
Vendita online come funziona
La vendita online può essere avviata da:
- I possessori di un’azienda fisica che vogliono diffondere la propria visibilità anche sul web, in modo tale da raggiungere un numero maggiore di potenziali clienti;
- Soggetti che non possiedono nessuna attività fisica ma che vogliono avviare da zero un’attività di e-commerce.
La vendita online è un’attività commerciale a tutti gli effetti per cui necessita di partita iva e il pagamento delle tasse come qualunque altra attività.
I vantaggi dell’e-commerce sono tanti, tra questi:
- Il raggiungimento di un maggior numero di clienti poiché il web permette a un servizio di raggiungere un numero infinito di persone ;
- Il risparmio sul mantenimento di una location; mantenere un e-commerce non costa quanto sostenere un negozio fisico ;
- Aggiungere un incentivo in più alla propria azienda fisica ; avere un e-commerce su un’azienda già avviata è un modo per ottenere visibilità su internet e quindi attirare più clienti ;
- La possibilità di avere clienti sparsi in tutto il mondo ;
- La possibilità di sfruttare la pubblicità effettuata dai clienti stessi sui loro social network ;
- L’offerta del servizio in ogni momento e in qualsiasi luogo ;
- Il risparmio sui prezzi, che sono più contenuti poiché non gravati dalle spese supportate dall’impresa ;
- La scelta di diversi metodi di pagamento e di spedizione a domicilio ;
- La possibilità di pagare tramite PayPal, che permette al cliente di ottenere un rimborso in caso di controversie con un venditore.
Aprire uno shop online necessita del pagamento di una serie di tasse per e-commerce su cui è possibile risparmiare aderendo al regime forfettario, particolarmente consigliato per tutti quei negozi online che stanno iniziando a svilupparsi e, quindi, prevedono ricavi non superiori ai 65.000 euro all’anno.
Per ottenere i migliori guadagni e risultati, bisogna affidarsi ad un commercialista competente in materia di tasse e-commerce che possa seguire, con costanza, il vostro business.
Vendita su internet tasse
L’e-commerce può avvenire in tre modi diversi e ad ognuno con caratteristiche fiscali diverse, ad esempio :
- Vendita online che non rappresenta un’attività commerciale; si tratta della vendita occasionale di oggetti, anche usati. Non conta il guadagno ricavato: se l’attività è stata occasionale, soprattutto per i beni usati, non ci sono tasse da pagare ;
- Vendita online che rappresenta un’attività commerciale occasionale: in questo caso è previsto il pagamento dell’IRPEF. L’attività non è rilevante ai fini IRAP e iva e, quindi, non è necessario emettere fattura ma solo una ricevuta per ogni importo incassato ;
- Vendita online che rappresenta un’attività commerciale continua e abituale e che quindi prevede il pagamento sia di IRPEF che dell’IRAP ; l’attività è rilevante ai fini iva poiché produce un vero e proprio reddito d’impresa e, di conseguenza, implica una tassazione.
L’appartenenza del titolare dell’e-commerce ad un regime forfettario non è di poco conto se parliamo di risparmio sulle tasse da pagare a fine anno.
Tale tipologia di regime non è sempre conveniente, ma possiamo dedurre che difficilmente non lo è. Per cui, è consigliabile affidarsi sempre alla consulenza di un commercialista esperto che possa valutare quale soluzione sia la più adatta al proprio e-commerce.
Vendita on line autorizzazioni
L’iter necessario per avviare un’attività di e-commerce non è diverso da quello per avviare un negozio fisico, ad eccezione della parte dedicata alla location, assente nel commercio online.
I passi da seguire per avviare uno shop online sono i seguenti:
- Aprire una partita iva ;
- Iscriversi al Registro delle Imprese ;
- Iscriversi all’INPS nella sezione commercianti ;
- Comunicare l’inizio della propria attività online attraverso la compilazione della SCIA ;
- Aprire le posizioni discali e previdenziali ;
- Rispettare i requisiti legali riguardo alla tipologia di merce trattata, quindi ottenere le abilitazioni e le autorizzazioni riferite al tipo di prodotto o servizio venduto ;
- Pagare tutte le tasse previste per essere in regola con il Fisco.
Inoltre, dovete provvedere, al momento della richiesta di attribuzione del numero di partita iva, ad avviare il codice di attività 52610, che si riferisce al commercio elettronico e va richiesto all’ufficio iva.
Per regolare la propria attività di e-commerce, il titolare deve comunicare la data d’inizio al Comune del settore merceologico di appartenenza prescelto, come stabilito dall’art 18, co.4, D.Lgs. 114/98.
All’interno di questa comunicazione si deve attestare il possesso di tutti i requisiti necessari ad avviare l’e-commerce ; trascorsi 30 giorni dall’invio della comunicazione, il titolare può avviare il proprio commercio online.
Consigli e-commerce
Alcuni consigli utili per chi vuole avviare per la prima volta un’attività di e-commerce sono:
- La creazione di un sito accattivante e con un design attrattivo ;
- Il caricamento sul sito di fotografie di alta qualità che possano rendere giustizia al prodotto originale ;
- La creazione di una piattaforma che sia facile da utilizzare ;
- La creazione di un blog del negozio di e-commerce ;
- Il rilascio di codici promozionali e di coupon che possano attirare più clienti possibili ;
- Offrire ai clienti la possibilità di scrivere delle recensioni e sfruttare i loro consigli per effettuare migliorie ;
- Utilizzare i social network per diffondere il proprio e-commerce ;
- Scegliere una strategia di spedizione veloce ed efficace ;
- Offrire un ottimo servizio clienti ;
- Offrire diverse possibilità di pagamento e di consegna ;
- Scegliere un valido esperto commercialista che possa seguire il vostro business online, farvi risparmiare tempo sulle questioni burocratiche e informarvi costantemente delle normative vigenti sulla tassazione.
Pur essendo l’ultima voce del nostro elenco di suggerimenti, è bene ricordare che affidarsi ad un professionista esperto in materia di e-commerce è fondamentale per l’avvio e la gestione fiscale della vostra attivitàonline ; oltre a consigliarvi sulle scelte pre-avviamento, potrà suggerirvi tutte le possibili azioni per risparmiare sulle tasse.