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In questo particolare momento storico, in cui grazie ad internet il mondo intero ci si apre davanti, la possibilità di vendere i nostri prodotti o servizi online è una delle scelte che appare più appetibile e di sempre più facile portata.
Grazie al mondo dell’e-commerce, infatti, è possibile raggiungere una fascia di consumatori ben più ampia di quella che si attrarrebbe col solo negozio fisico, se si hanno il target e il metodo giusto per farlo.
Aprire uno E-shop è attualmente una delle soluzioni più apprezzate per poter vendere la propria merce oppure, più semplicemente, per avere dei guadagni attraverso il dropshipping.
La percentuale di vendite online, negli ultimi anni, ha subito un trend di crescita molto importante, soprattutto perché i giovani sono molto più propensi ad utilizzare questo tipo di strumenti e sanno muoversi bene tra le varie piattaforme. Inoltre, la sempre maggiore sicurezza dei siti di e-commerce e delle piattaforme di pagamento, rendono lo shopping online divertente, pratico e comodo.
Ma come ci si muove in questo mondo così ampio e con così agguerrita concorrenza?
Innanzitutto, vendere in rete non sempre comporta la necessità di apertura di un negozio online: ad esempio, qualora si decida di mettere un singolo oggetto, come il proprio smartphone in vendita su un marketplace come kijiji o facebook, non comporterà spese o altri impegni fiscali.
Ma qualora si voglia intraprendere seriamente e con costanza un’attività di rivendita online, indipendentemente da cosa si decida di commercializzare, esistono tutta una serie di adempimenti da prendere in considerazione:
- Apertura della partita IVA ;
- Costi di gestione della piattaforma ;
- Magazzino ;
- Spedizioni ;
- Eventuale dropshipping.
Può sembrare un percorso complicato e per questo molte persone rinunciano all’apertura dell’e-commerce prima ancora di iniziare, ma in realtà, seguendo alcune semplici regole, se si hanno il tempo, la voglia, e un piccolo capitale iniziale, è possibile trovare una buona fonte di reddito in questo tipo di imprenditoria digitale.
Cosa vendere online
Bisogna, prima di ogni altra cosa, decidere cosa vendere online.
La scelta dei prodotti da commercializzare è molto importante per evitare di creare un business fallimentare.
La concorrenza, infatti, su internet è spietata, ed esistono moltissime scelte per lo stesso prodotto, quindi è fondamentale analizzare con attenzione il mercato per poter optare per il target migliore su cui investire.
- La scelta migliore è probabilmente quella di ricercare qualcosa che non è ancora famosa localmente, ma che lo diventerà presto, seguendo i trend mondiali e le mode che esplodono sempre più velocemente.
- Anche puntare su qualcosa di utile, e fortemente personalizzabile come t-shirt, tazze o cover per smartphone può essere una buona strategia di marketing, ma ovviamente, in questo caso particolare, tutto sta nel creare un brand nuovo e unico, che vi distinguerà dalla massa.
- Perfino ciò che è fatto a mano ed ha qualcosa di irripetibile è adatto ad essere oggetto di e-commerce, l’importante è rendersi incomparabili e originali agli occhi dei compratori.
Occorre, quindi, ricercare una nicchia di mercato, o di compratori, e mirare a quella con attenzione e dedizione, cercando di capire cosa desiderano e quanto siano disposti a spendere per averlo.
Cos’è il dropshipping?
Si è, recentemente, fatta sempre più strada l’opzione del dropshipping. Per chi non sapesse di cosa si tratta, il dropshipping è una particolare forma di collaborazione, che consente di cooperare con un fornitore online senza necessità di acquistare precedentemente i materiali che si andrà a rivendere.
Esistono moltissime attività che producono o immagazzinano beni, che saranno pronte a collaborare con voi per la vendita online, un sito molto affidabile per trovarne è Oberlo.
Ma come funziona esattamente?
Una volta che avrete trovato quello che sembra un buon partner per il vostro shop online, a voi non resta che mettere in vendita il prodotto che vi interessa. Una volta che qualcuno lo avrà acquistato basterà comunicarlo al dropshipper, che, avendolo in magazzino, provvederà a spedirlo al destinatario.
È molto importante trovare dei collaboratori affidabili in questo, perché il business che risentirebbe degli eventuali ritardi o mancate spedizioni da parte del reale venditore, sarete voi.
Normalmente con i dropshipper si stipulano dei contratti specifici di intermediazione, per cui, il guadagno, si basa per chi rivende, su una percentuale sulle commissioni.
Ha un basso costo di gestione, poiché non si hanno i costi di magazzino e spedizione, ma implica un maggiore impegno per la ricerca e il piazzamento del prodotto, ma se si riesce a trovare la giusta prospettiva, può essere un buon modo di iniziare la propria impresa online.
Altra opzione da non sottovalutare, è quella del franchise, che offre pacchetti che consentono di vendere online con costi minori di avviamento e gestione, perché, come con il business parallelo dei negozi, sarà stato controllato e programmato dalla casa madre.
Una volta individuato il proprio target e i prodotti da vendere, sarà importante trovare il posto giusto dove farlo, perché non tutte le opzioni sono identiche.
Come aprire un negozio online
Aprire un e-shop comporta innanzi tutto la scelta del tipo di piattaforma su cui si decide di puntare: aprire un sito proprio dal nulla, oppure affidarsi a e-commerce che offrono la possibilità di rivendita.
Entrambe le scelte hanno dei vantaggi e degli svantaggi da valutare a seconda del tipo di mercato e di clientela a cui si sta indirizzando la vendita.
Attualmente esistono moltissimi siti che forniscono la possibilità di aprire un negozio online, e, a seconda delle proprie esigenze, questo potrà essere piccolo, medio o molto grande.
Qualora si opti per un sito preimpostato, si potrà scegliere tra due macrocategorie:
- Piattaforme di e-commerce open-source;
- Piattaforme e-commerce proprietarie.
Le open-source sono quel tipo di piattaforma che, non appartenendo ad un singolo, consentono una gestione diretta della pagina, la modifica dello stile della stessa, l’applicazione di plug-in che daranno più opzioni allo shop online; tutto questo a patto che siate in grado di apportare da soli queste modifiche o possiate affidarvi ad un programmatore.
Offrono varie possibilità di essere personalizzate e rese più simili alla vostra idea di shop, hanno, ovviamente, dei costi molto più contenuti, e di solito sono relativi all’hosting e alla manutenzione annuale, ma hanno anche la grande lacuna di non avere un servizio di assistenza o di supporto nel caso non siate degli esperti.
Le piattaforme proprietarie, invece, sono quelle che vi offrono la chance di aprire uno shop sul loro sito, hanno dei costi fissi più alti e, solitamente, non offrono la possibilità di modificare la grafica o le opzioni della pagina, se non a dei prezzi piuttosto alti.
Dall’altro lato, questi costi più alti sono giustificati dalla costante manutenzione del sito e dei server, nonché da un servizio clienti che assiste chi sceglie di utilizzare i loro servizi.
La scelta dell’una o dell’altra piattaforma dipenderà molto dal grado di esperienza che si ha con la vendita online e con il marketing in generale.
Una volta scelto il mezzo più consono, e selezionati i prodotti da vendere, dovremo provvedere al nome dell’e-shop, cosa molto importante, perché servirà a distinguere il negozio dalla massa, a farlo notare e a far identificare il più velocemente possibile il tipo di merce commercializzata.
Anche un logo o un marchio memorabile aiutano molto a farsi identificare e ricordare, sarà perciò importante che sia ben visibile e identificabile sulla pagina.
Andrà in seguito, se non si è optato per il dropshipping, anche aperta una collaborazione con un servizio postale per la spedizione della merce nel modo più rapido e comodo possibile. Molte aziende private offrono contratti specifici per il commercio online.
Vendita on line autorizzazioni
Per poter aprire un negozio online, non basta semplicemente acquistare uno spazio su una piattaforma, ma si dovranno adempiere alcune, fondamentali, operazioni burocratiche.
- Prima di ogni altra cosa, una volta aperta la partita iva (nel caso non se ne abbia già una), occorrerà richiedere o comunicare come codice di attività “ATECO 47.91.10” o “52610”, che serve ad identificare il commercio per corrispondenza o quello online all’ufficio di competenza.
- In seguito, andrà, a norma dell’art. 18, co. 4, D.Lgs. n. 114/98, fatta anche la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), alla camera di commercio di appartenenza, ove verrà comunicato il settore commerciale a cui l’e-commerce fa riferimento, il possesso di tutti i requisiti necessari all’apertura dello stesso, e, trascorsi trenta giorni dall’invio, si potrà iniziare ufficialmente la propria attività.
Coloro che intendono vendere online opere d’arte di loro esclusiva creazione ed opere d’intelletto, sono esonerati da questa procedura, così come coloro che vendono all’ingrosso.
Andrà di conseguenza fatta anche l’iscrizione al Registro delle Imprese e l’iscrizione all’INPS nella sezione gestione commercianti, a cui, seguirà il pagamento annuale dei contributi.
Aprire un negozio online da zero
Appare chiaro che, per aprire un negozio non è necessario affidarsi a piattaforme già impostate, ma si può optare per un sito creato appositamente per il proprio e-commerce.
In questo caso, il sito sarà personalizzabile integralmente e potrà essere reso secondo le necessità del venditore, ma avrà dei costi molto più alti.
Innanzitutto, andrà acquistato il dominio, ne esistono moltissimi gratuiti, ma, comprare un dominio proprio, sicuramente renderà molto più professionale lo shop e solitamente ha dei costi piuttosto contenuti, intorno ai 100euro annui.
Dopo di che andrà creato il sito vero e proprio, e, se non si è dei professionisti del settore, è meglio affidarsi ad un web designer e ad un programmatore esperti, che costruiranno, secondo le necessità, il negozio online.
Sarà bene, non facendo affidamento a siti di e-commerce preimpostati, fare molta attenzione che la pagina contenga tutte le informazioni necessarie agli acquirenti, che sia facilmente accessibile, comprensibile e che il sito sia impostato correttamente per la vendita online.
Sebbene sia un modo generalmente più costoso, è anche il modo più diretto di avere contatti con la clientela, gestendo direttamente i rapporti con i compratori sarà più facile sapere cosa necessitano e quali sono le loro opinioni in merito.
Obblighi fiscali per vendere online
Una volta ottenute tutte le autorizzazioni, e iniziato il proprio business online, si dovranno, naturalmente, adempiere tutti gli obblighi fiscali che questo comporta.
Non si pensi che, semplicemente perché online, le spese saranno minori.
Innanzitutto, come detto sopra, andrà aperta una partita iva (modello AA9/11, oppure AA7/10 per le persone giuridiche), ed in questa fase si consiglia di farsi seguire da un professionista per tutto ciò che concerne sia l’apertura che la gestione delle spese dell’attività.
Se necessario, andrà costituita anche una società, ed anche qui, si consiglia di consultare un commercialista per farsi suggerire quale sia la migliore o la più economica per l’imprenditore.
Dovrà essere aperto un conto corrente bancario collegato alla partita iva singola o alla società, in modo da poter rendere tracciabili le spese ad essa relative, e poter più facilmente gestire le rendicontazioni collegate.
Sarà anche necessario creare una PEC dedicata.
A norma di legge (d.lgs 185/1999), inoltre, sarà buona cura del commerciante che vende online, indicare sulla pagina internet ove opera:
- La propria partita iva;
- Le facoltà del consumatore, tra cui il diritto di recesso, e più in generale il codice del consumo a cui si fa riferimento;
- L’informativa sulla privacy ed il trattamento dei dati, inclusa la facoltà del cliente di richiedere la cancellazione dei suddetti in qualsiasi momento;
- Il modulo per la richiesta della fattura (art. 22, comma 1, n. 1 del D.P.R. n. 633/1972), la stessa infatti non è obbligatoria, trattandosi di vendita per corrispondenza, ma potrà essere emessa su esplicita domanda del compratore;
- Costi e modi di spedizione del prodotto, ed eventuali possibilità di assicurazione;
Si consiglia, ad ogni modo, di fare sempre riferimento ad un professionista qualificato per essere certi di aver correttamente adempiuto a tutti gli obblighi di legge correnti, trattandosi di argomenti specifici molto particolari. Inoltre, un bravo commercialista potrà aiutare a rendere meglio edotti di tutti i costi di gestione del negozio online, che di solito si dividono in costi di apertura, fissi (piattaforma, host, magazzino, inps, ecc…), spese variabili, tasse e quant’altro potrebbe presentarsi come esborso per chi decida di avviare questa attività.
Nel caso si pensi di creare un e-commerce molto piccolo, i cui ricavi non supereranno i 5000euro annui, l’apertura della partita iva, e tutti gli adempimenti collegati, non saranno necessari.
Andranno tuttavia denunciati al fisco tutti i ricavi da esso derivanti nella dichiarazione dei redditi, poiché viene generata un’entrata tassabile ai fini dell’IRPEF.
Lo stesso non avviene qualora, come detto sopra, si venda un singolo oggetto su un marketplace come e-bay o facebook market.
Cosa fare per vendere online
Terminati tutti gli adempimenti preliminari, non resta che vendere i prodotti, ma come farlo correttamente e battendo la concorrenza?
Come specificato più in alto, se si è scelto il target giusto e la nicchia di mercato più adatta, sarà sicuramente più facile avviare lo shop online.
Non ci si può aspettare che decolli immediatamente, sicuramente ci saranno dei tempi di avviamento, ma ci si potrà aiutare in diversi modi a farsi conoscere.
Per prima cosa bisogna farsi pubblicità, ed esistono molti modi, come Facebook e Google ads, amazon ads, ma sono prodotti che hanno un loro costo specifico, e che non tutti possono permettersi.
A seconda del target a cui ci si rivolge, possono variare le strategie di marketing per far avviare al meglio la propria attività online.
Una volta impostato correttamente il piano pubblicitario, sarà importante far arrivare al cliente un sito chiaro e comprensibile già alla prima occhiata.
Le foto, ad esempio, dovranno essere il più professionali possibili e le descrizioni ben leggibili ed esplicative.
Ho un negozio e voglio vendere su internet
Se si ha già un negozio fisico, e si sta ampliando la propria attività, allora la scelta sarà più facile:
si ha già un magazzino ed un inventario da cui attingere, e magari sa ampliare per far fronte ad una maggiore clientela. In questo caso ci si dovrà porre la domanda se vale la pena investire nella vendita online, perché sarà importante verificare la concorrenza e il mercato di riferimento.
Ad esempio, il mercato alimentare è, naturalmente, molto ampio, e la vendita di prodotti particolarmente ricercati, regionali, o di produzione biologica, sarà molto più adatta ad avere successo su un e-commerce di chi vende prodotti generici.
Mentre un negozio che venda abbigliamento, dovrà puntare sulla particolarità ed unicità del prodotto, tenendo conto della grandissima concorrenza che esiste sul mercato online di questo tipo di prodotti.
Chi decida di aprirsi una finestra su questo tipo di vendita, dovrà assicurarsi di investire non solo sulla merce, che dovrà essere di qualità molto alta, ma anche di scegliere con molta attenzione la piattaforma su cui investire, perché un e-shop di bassa qualità o molto sciatta, potrebbe far pensare che anche i prodotti lo siano.
Quindi, oltre alla scelta di affidarsi ad un buon professionista per l’eventuale creazione del sito, si può optare per una piattaforma seria di e-commerce, che offra opzioni di vendita comode e semplici, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di servizi.
Shopify
Abbiamo esemplificato come esistano tantissime piattaforme disponibili sul mercato, per poter aprire il proprio shop online. Al momento, la migliore sembra essere shopify, soprattutto per chi si avvicina a questo tipo di commercio e per chi ha intenzione di affidarsi ai dropshipper.
Se non si hanno conoscenze in materia è anche uno dei più semplici dal punto di vista della programmazione, visto che può essere aperto un e-shop anche tramite app, che però consentirà di presentare i propri prodotti in modo molto professionale.
La prova è gratuita per i primi 15 giorni e si può proseguire ad un costo che parte da 9 dollari mensili, che varia a seconda delle necessità del venditore, e che avrà diverse commissioni sulle vendite a seconda del piano scelto.
Shopify consente, come detto, di aprire un negozio online molto professionale anche per chi è inesperto del settore e facilita le operazioni di marketing, creando un dominio “shopify.com”, consentendo di ricevere i pagamenti con le maggiori piattaforme conosciute (paypal, postepay, ecc.) nonché con le maggiori carte di credito, ma anche con alcune criptovalute, bastando l’inserimento, da parte del venditore, del proprio iban.
Il sito consente di scegliere tra molti design e template, rendendo il più personalizzato possibile lo shop online, permettendo anche di caricare molte foto, allegare le taglie dei vestiti, i vari colori e quant’altro sia necessario.
Concludendo, è sicuramente una delle scelte migliori, se non la migliore, sia per chi inizia il suo business da zero, sia per chi ha già un negozio fisico e decide di vendere anche online.